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Programma in pillole

  • Servizi primari (reti pubbliche, acquedotto, fognature, viabilità,manutenzione, cura del territorio, segnaletica, banda larga, efficienza ed accessibilità dei servizi,…).
  • Rapporto attivo tra Comune e cittadino ed azione informata dei piani operativi sulle priorità, potenzialità, sui limiti (tecnici, finanziari, strategici…) dei progetti.
  • Identità territoriale
  • Turismo paesaggistico
  • Turismo religioso
  • Opere di interesse
  • Istruzione, Giovani, Famiglia
  • Parco acquatico
  • Sport
  • Offerta culturale formativa e informativa
  • Sfruttamento delle energie rinnovabili (idroelettrico e geotermia)

 

 (versione online)

Programma amministrativo
per la consigliatura 2015-2020

candidato sindaco

CLAUDIO RENSI

Le prossime elezioni amministrative decideranno la squadra di persone che sarà chiamata ad esercitare il governo del territorio in un periodo di particolare difficoltà delle famiglie e dell’intera Comunità, crisi che attanaglia il nostro paese da oltre sette anni e vede le amministrazioni comunali private di molti sussidi che un tempo erano quasi sempre garantiti dalla Provincia Autonoma di Trento, ma in questi anni sono stati vincolati dal patto di stabilità. La gestione delle risorse interne al Comune probabilmente farà fatica a sostenere, da sola, le istanze necessarie per garantire l’efficienza della macchina amministrativa.

L'Amministrazione che si troverà ad affrontare i prossimi cinque anni di consigliatura sarà perciò chiamata ad un gravoso incarico, dapprima attraverso un’azione consultiva e programmatica e successivamente per mezzo di un'azione attiva e pragmatica, costruendo ed intessendo la giusta rete di contatti, indagando costantemente le opportunità che gli organi di Governo mettono comunque a disposizione pur in forme diverse, interagendo a tutti i livelli di governo superiore, dalle Comunità di Valle, alla Provincia Autonoma di Trento, fino alla Comunità Europea. Non è sempre vero che le porte sono chiuse. Lo sono certamente quelle che non si tenta neppure di aprire. Spesso è necessario rimboccarsi le maniche per conoscere i battenti giusti con cui bussare, in particolare cercando, individuando ed interagendo attivamente con i funzionari preposti alla gestione dei Fondi Europei per lo sviluppo.

L’Amministrazione Comunale deve agire con una mentalità aziendale capace di promuovere e promuoversi sul territorio. La storia del nostro paese insegna che la competitività dello sviluppo italiano è stata fino ad oggi garantita principalmente da alcuni fattori socio-culturali particolarmente discriminanti dello sviluppo: da una diffusa cultura dell’auto-imprenditorialità, dal coinvolgimento piccoli e piccolissimi imprenditori (artigiani o terziari, di nicchia avanzata o di copertura di comparti tradizionali), dalla forza dei distretti produttivi il cui vero motore è stata la coesione sociale, l’identità che queste realtà hanno saputo esprimere, sebbene talvolta in maniera un po’ campanilistica.  Infine da una fortissima capacità di fare concertazione e coalizione tra le parti (imprese, sindaci, banca locale, associazioni di categoria). Questa stessa mentalità dovrebbe essere il filo conduttore che lega l’azione di governo comunale.

Il presente programma non vuole dunque essere una ciclostilata rassegna di ormai ripetitivi slogan politici ma una presa di visione dello stato dell’arte del nostro territorio pinetano che, partendo dal basso con azioni concrete, portino a garantire il bene comune della popolazione del pinetano a partire dalla valorizzazione della principali vocazioni che il nostro territorio sa esprimere. In questo contesto l’Amministrazione locale dovrà prendere coscienza con maggior responsabilità di quanto fatto fin’ora, della specificità molecolare del nostro territorio legata al decentramento e frazionamento del Comune, tenendo dunque in dovuta considerazione le esigenze di cui tutte le frazioni comunali, iniziando dall’ascolto dei cittadini e dalla informazione attiva.

Una buona Amministrazione comunale, un'efficiente macchina operativa, non può essere costruita attorno ad una sola persona al comando nella veste di primo cittadino. Non basta per essere un buon Sindaco. Un Sindaco riesce a lasciare dietro di sè i frutti di una buona amministrazione quando alle sue spalle vi è una squadra di persone serie, motivate, competenti e responsabili che possano affiancalo e supportalo nel delicato compito di governo territoriale con una azione propositiva e concertante.

Questa è il nostro modo di vedere le cose. Questo è ciò che intendiamo fare per Pinè:  Ricreare Comunità.

L’occasione è data dalle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale, in cui il nostro gruppo di “pinetani convinti e pieni di volontà” vuole perseguire questo obiettivo.

Le risorse primarie d’eccellenza dell’Altopiano di Pinè sono:

1) La natura , il territorio e  la vicinanza alla città di Trento

2) La comunità :   le famiglie,  le Associazioni , il Volontariato , le ASUC e il patrimonio storico culturale

3) L’offerta turistica, l’imprenditoria e l’agricoltura locale con le sue specificità

4) Il porfido , l' acqua e la potenzialità energetica, il legno

5) I giovani e la volontà di intraprendere.

Il territorio, la potenzialità energetica, il porfido, il legno e l' acqua sono beni naturali, le altre risorse sono nate e si sono sviluppate nel tempo grazie al “saper fare” dei pinetani.

Nella situazione attuale, in modo particolare per l’attività svolta da chi ha gestito il Comune negli ultimi cinque anni, tutto ciò si è fermato per insipienza e totale incapacità di intraprendere, di avere e saper raggiungere obiettivi, portando ad una gestione sconclusionata di quanto già programmato dalla precedente Amministrazione, con favori agli amici, litigi, perdite di finanziamenti già assegnati e costi lasciati in carico alle Amministrazioni future, contenzioso continuo con le Comunità locali e le ASUC, abbandono del territorio e noncuranza.

Per rimediare a ciò ci vuole un cambiamento sociale, partendo dal basso attraverso l’azione mirata di tutti: Consiglio Comunale, operatori economici, artigianato, agricoltura, associazioni, comunità locali e ASUC, professioni, mondo del lavoro, consigli scolastici, ecc., per migliorare attraverso le relazioni la qualità della vita di tutti.

Bisogna dunque riappropriarsi della cultura e delle tradizioni, con piena conoscenza dello stato attuale, per poter progettare il futuro attraverso l’azione di un nuovo Consiglio Comunale, ricreando orgoglio locale, attraverso:

Rapporto attivo tra Comune e cittadino ed azione informata dei piani operativi sulle priorità, potenzialità, sui limiti (tecnici, finanziari, strategici…) dei progetti.

L’Amministrazione comunale deve rappresentare la macchina che muove e coordina le attività per il bene comune della cittadinanza. In tale pianificazione operativa l’Amministrazione deve svolgere un ruolo attivo che non può prescindere dal cittadino, che deve diventare attore della gestione del bene comune. L’Amministrazione comunale deve trovare tempi e spazi per rendersi maggiormente disponibile all’ascolto dei cittadini promuovendo incontri periodici regolari (semestrali o almeno annuali) con le Frazioni per l’illustrazione dei piani operativi e dello stato dell’arte, rendicontazione operato e trasparenza anche dei limiti e difficoltà operative, previsioni progettuali, conflittualità tra soggetti.

Nel mondo globalizzato dove l’informazione viaggia velocemente attraverso la rete informatica è essenziale un servizio di efficienza comunicativa, immediatezza e trasparenza degli atti amministrativi pubblici come richiesto dalle normative statali. In tale contesto il potenziamento del sito internet del Comune non deve mirare a soddisfare solamente esigenze estetiche, ma anche di trasparenza, chiarezza e puntualità, che richiede una costante manutenzione ed un aggiornamento quotidiano.

La documentazione consultiva pubblica deve essere trasparente, rendendo visibili i verbali di seduta consigliare, le interrogazioni, le interpellanze e le mozioni, che devono essere puntualmente resi accessibile dalla rete nell’interesse dei censiti, in tempi ragionevolmente brevi. La comunicazione informatica del Comune va poi resa maggiormente interattiva con il cittadino, e deve essere al passo con i tempi, affrontando anche lo studio di un progetto di pannelli digitali informativi per ogni Frazione, collocati in opportuni punti strategici di facile visibilità e controllati da un sistema remoto centrale. In un mondo che corre, dove gli stessi cittadini  seguono ritmi quotidiani frenetici, l’Amministrazione comunale deve prendere atto di questa necessità e considerare superato l’affidamento delle comunicazioni del Comune alla sola e pura pubblicazione cartacea nelle bacheche frazionali (più per dovere istituzionale che per consapevolezza dell’efficacia informativa), trovando nuovi strumenti più efficienti. In questo scenario devono anche esser sfruttati i canali comunicativi che la tecnologia mette oggi giorno a disposizione, come newsletter, sms, etc…, che non comportano particolari spese correnti.

E’ necessario dare un volto umano alla macchina amministrativa, ristabilendo i contatti diretti con le persone rendendosi maggiormente accessibile al cittadino, attraverso appuntamenti concordati almeno in determinate fasce orarie prestabilite e tramite disponibilità di telefono cellulare per brevi consultazioni, abbattendo la burocratizzazione che si attua ogni qualvolta si condiziona il cittadino ad essere interposto da un filtro di segreteria per fissare un appuntamento per consultazione.

 L’Amministrazione comunale deve prendersi carico di convocare Consigli comunali con regolarità ma anche in forma straordinaria in caso necessità e qualora gli ordini del giorno non possano essere evasi nella loro completezza in una sola seduta.

Servizi primari (reti pubbliche, acquedotto, fognature, viabilità, manutenzione, cura del territorio, segnaletica, banda larga, efficienza ed accessibilità dei servizi,…).

Nell’ambito delle realtà frazionali del Comune deve essere condotta un'analisi dello stato dell'arte di tali servizi, riconoscendo le urgenze ed assegnando un grado di priorità rispetto ad altri interventi, nei tempi opportuni ed in base alle risorse di disponibili. Va inoltre creata una mappatura pubblica dello stato dell'arte della rete idrica attualmente non organizzata e pianificata, individuando i punti critici e le urgenze di intervento.

L’Amministrazione deve riconoscere ed attribuire alle ASUC un ruolo di primo piano della conservazione del territorio. Vanno pertanto valorizzati i soggetti gestori del patrimonio di uso civico, riconoscendone la propria identità e maturando il superamento di acredini, personalismi e strumentalizzazioni, sfocianti in contenziosi legali. E’ necessario promuovere la sinergia attraverso tavoli di concertazione su progettualità ed intenti comuni che possano arricchire lo sviluppo del territorio e la gestione amministrativa, anziché frenarlo con improduttivi ed irresponsabili attriti che rendono impraticabile ogni collaborazione.

Le incrinature tra ASUC e Comune in questi ultimi cinque anni, lungi dall’esser appianate, hanno trovato nuovo alimento per ulteriore divergenze spesso foraggiate da incomprensibili personalismi ed arroganti quanto inutili incaponimenti. E’ stato perso e speso fin troppo tempo e denaro per infruttuose lotte intestine che non hanno condotto a nessun risultato utile per nessuna delle parti. L’Amministrazione dovrà perciò farsi carico di appianarle una volta per tutte e promuovere azioni concrete per ricucire lo strappo venutosi a creare tra amministrazioni separate per gli usi civici ed il Comune, instaurando con esse un coinvolgimento costruttivo nella gestione del territorio con eliminazione dei contenziosi.

La frazione San Mauro deve tornare a riscoprire le proprie connotazioni paesaggistiche e vivibilità sostenibile, senza condizionamenti della pur importantissima e strategica attività estrattiva, in particolare eliminando il traffico dal paese dando immediata applicazione del piano cave e l’inizio dei lavori di realizzazione della strada del Castelet.

Con la collaborazione delle ASUC si propone poi di recuperare le fasce basse del territorio dalla invasione boschiva, a favore dell'agricoltura dei piccoli frutti e della zootecnia.

Identità territoriale

L’Amministrazione deve promuovere una politica di gestione del territorio efficace ed efficiente riconoscendo al territorio pinetano le principali vocazioni che gli competono. Su questo aspetto va ricreata una specifica identità territoriale capace di distinguersi sul territorio trentino, capace di fare innovazione turistica instaurando strategie per lo sviluppo dell'altopiano sulle tre risorse principali (turismo religioso e paesaggistico, imprenditoria e artigianato del settore del porfido e del legno, l’ agricoltura dei piccoli frutti).

Al fine di creare un immagine dell’altopiano a partire dal settore turistico il Comune deve essere sede di un laboratorio di idee progettuali concrete, che attraverso gli uffici preposti per il Trentino, localizzati anche a Bruxelles nella sede del Parlamento Europeo, possano trovare sussidi e strumenti economico-finanziari per promuovere l’Altopiano di Pinè. Questo richiede anche la consulenza di agenti professionisti di sviluppo del settore. L’Amministrazione deve riuscire a creare un'identità turistica peculiare e innovativa, che sappia distinguersi dentro e fuori il territorio Trentino.

Questo obbiettivo deve poggiare su alcune colonne portanti, quali la posizione geografica strategica dell’altopiano di Pinè, che si pone come collettore tra Trento ed il Trentino orientale (valle di Fiemme, Mocheni, Alta Valsugana etc..)

Il turismo deve creare un punto di raccordo per lo sviluppo, da attuarsi nel medio-lungo periodo, per la promozione identitaria e d’immagine del territorio con l’artigianato del porfido e del legno, e possibilmente anche con l’agricoltura, caratterizzante l’altopiano e che possa esser incoraggiata con efficaci azioni di promozione turistica da parte dell’azienda incaricata a tale scopo. In tale contesto un possibile progetto di grande impatto e costi relativamente contenuti potrebbe essere ad esempio la creazione di un percorso che riprende la scoperta del castello della Mot (recupero dei ruderi, si veda il modello del Castello di Ossana), pannelli informativi storici e ricostruzione storiche in loco. Il progetto potrebbe poi svilupparsi sul territorio all’interno di un percorso con aree di arte-natura (si veda l’esempio di “Bosco Arte Stenico”), con la valorizzazione dell’artigianato decorativo locale, sia del legno ma soprattutto del porfido, creando  “ARTEPORFIDO” come concorso di idee, studiando una possibile collocazione delle opere nei paesi, lungo i sentieri e in località significative.

Un tale progetto presenta certamente caratteristiche peculiari d'innovazione distintiva, capace di creare un'identità specifica e che troverebbe molto più facilmente l’accesso a stanziamenti pubblici interessanti per la promozione dell’economia pinetana. Un ulteriore esempio d'innovazione legato a tale percorso potrebbe essere la virtualizzazione multimediale passiva (QR code) sul posto (che non ha in sé particolare costi di realizzazione e manutenzione) appoggiandosi sulla piattaforma del portale web del Comune raggiungibile da qualsiasi telefono smartphone, creando una sorta di anello di congiunzione che potrebbe a intersecare il mondo globalizzato di internet con la natura e l’ambiente pinetano.

Va inoltre recuperato ed affrontato con concretezza il progetto di una rete di percorsi ciclo-pedonali unificando e dando termine ai progetti mai ultimati della porzioni ciclabili già realizzate (Bedolè, laghi etc..), che mettano in “comunicazione turistica” tra loro le varie Frazioni del Comune.

Turismo paesaggistico

Con la collaborazione dell'APT di Trento, data la vicinanza del nostro altipiano con la città, potranno essere attivate collaborazioni con il nuovo MUSE, MART, FBK, MACH e gli operatori turistici locali per promuovere visite turistiche e viaggi di studio che comportino la residenzialità alberghiera, da noi accompagnata da escursioni e conoscenza delle nostre specificità (es. prodotti locali), oltre alle visite dei musei e dei centri con cui si attuerà la collaborazione. La connotazione e collocazione del nostro territorio si può ben prestare a possibili appuntamenti trentini “extraurbe” in occasione del Film Festival della Montagna  e del Festival dell’Economia di Trento.

Turismo sport-ambiente a misura di territorio, evitando la concorrenzialità del turismo massivo, in ambiti non competenti al nostro altopiano come l’offerta sciistica di alto livello. Riconoscendo tuttavia la specificità di questi sport e l’opportunità di interazione con queste realtà vanno ricercate strategie di promozione dei collegamenti con la vicina val di Fiemme nella stagione invernale, trovando accordi commerciali anche attraverso le APT dei rispettivi ambiti. Vanno inoltre create reti di percorsi, valorizzando sia nella stagione estiva che invernale attività in cui l’altopiano può eccellere, esibendo il punto di forza che gli è proprio rappresentato dal paesaggio stesso, attraverso percorsi segnalati e ordinati per  trekking, nordic walking, percorsi mountain bike, nordic ski (Redebus),  laghi.

Il dosso di Costalta che domina l’altopiano deve trovare una maggior valorizzazione, per esempio per la presenza della sorgente di acqua ferruginosa che, invece di esser relegata a semplice curiosità, potrebbe essere promossa e valorizzata con la  creazione di una domanda turistica basata su questa specificità.

Una delle principali linee guida di questo programma amministrativo è quella di fare in modo che ogni azione progettuale sia guidata e calibrata con l’ottica di creare una rilevanza territoriale che abbia risvolti occupazionali diretti o indotti, con particolare occhio di riguardo ai giovani.

Vanno inoltre valorizzate e promosse le risorse paesaggistiche naturali di particolare rilievo, come la forra del rio Negro attraverso un sentiero attrezzato, a zero impatto ambientale (ponti di legno, punti panoramici), che coinvolga le Frazioni interessate, così come altri punti di interesse turistico-sportivo sull’altopiano.

Essenziale per il raggiungimento di questi obbiettivi sarà la collaborazione attiva del mondo delle associazioni e del volontariato, le quali devono essere gratificate da riconoscimenti finanziari da parte del Comune in funzione della loro capacità di coesione e partecipazione propositiva.

Turismo religioso

 Nel periodo post conciliare i santuari mariani in Italia e nel mondo hanno rappresentato il solo indice positivo in un mondo ecclesiale dove tutto il resto cadeva in picchiata: un trend positivo di affluenza che tutt’ora non conosce crisi. Sebbene la realtà religiosa di Montagnaga sia stata oggetto di insufficiente attenzione negli ultimi decenni da parte di tutte le realtà coinvolte (Diocesi, Provincia, Comune), si sta ora aprendo una nuova fase dove la stessa diocesi di Trento ha scelto di investire ingenti risorse nella sistemazione e manutenzione del Santuario, della Conca della Comparsa e del Monumento al Redentore (da poco sono stati completati i lavori di ristrutturazione).

In questo nuovo scenario, il Comune deve impegnarsi fin da subito per la valorizzazione e l’accessibilità del sito religioso, creando le piattaforme opportune che pongono la premessa per un' offerta turistico-religiosa di ampia visibilità interregionale. Nel Santuario mariano di Montagnaga va infatti identificato un polo spirituale trentino, recuperando la propria identità storica di santuario mariano del triveneto. Non va infatti dimenticato che esso è il primo santuario mariano della diocesi di Trento. L'offerta spirituale deve essere associata ed accompagnata alla cornice paesaggistico-naturale dell’altopiano, offrendo accanto allo spazio della spiritualità una proposta turistica a 360 gradi, che deve essere impegno responsabile dell’Amministrazione comunale. Nella fattispecie questo si attua con la creazione di sentieri ed itinerari del sacro che mettano in relazione territoriale le varie realtà della tradizione cristiana della nostra popolazione: Comparsa, Guardia, capitelli votivi, le antiche chiese di San Mauro, Vigo, Pieve di Baselga e le cappelle frazionali.

Alcuni percorsi dovrebbero poi trovare più ampio respiro in un contesto sovra-comunale che interessa la possibilità di concertazione con la Comunità di valle e del Comune di Pergine, realizzando dei sentieri del sacro, promuovendo ad esempio l'antico itinerario di pellegrinaggio da Pergine a Montagnaga (antica strada del Riposo/Salesàlonc) sul modello dell'itinerario peregrinante (sull’esempio del Cammino Jacopeo Anauniense nato con dimensioni locali, ma ispirato dal modello di quello Francigeno e di Santiago de Compostela). Il progetto, iniziando con l’ultimo tratto, potrebbe essere successivamente sviluppato con ampio respiro temporale estendendosi negli anni a venire con lo sviluppo sovra comunale di un percorso più ampio.

Opere di interesse

La struttura attuale che ospita biblioteca e ambulatori deve liberare spazi trovando sedi separate ed idonee per i due servizi. Se da una parte è necessario trovare un nuovo spazio per la casa delle cultura dall’altro lato va ridefinito il concetto ed il ruolo di “biblioteca” moderna. E’ infatti da ritenere ormai superato il concetto di biblioteca come semplice luogo adibito al deposito della letteratura per ricerca e prestiti. La biblioteca deve offrire strumenti come sale di studio attrezzate soprattutto per i giovani universitari e con connessione wifi, hub elettrici, lampade studio, ecc, creando da una parte “open space” come emeroteca, attività multimediali, home theater, e dall’altro spazi dedicati a piattaforme di accesso wifi a internet, sale per i corsi hobbistici organizzati dalla biblioteca e incontri con gli autori in occasione di presentazione di nuove pubblicazioni. Si veda a tal proposito il modello del 1°piano della biblioteca di via Roma a Trento. Il decentramento del territorio pinetano si rende inadatto a realizzare il progetto di un polo bibliotecario accentrato che comprenda gli abitati di tanti comuni distribuiti su uno spazio troppo vasto.

Per questo motivo la costruzione del nuovo edificio di biblioteca concepita con il progetto della Amministrazione attualmente in carica come polo bibliotecario centralizzato sovra comunale non trova riscontro con la oggettiva realtà territoriale e le esigenze né del nostro altopiano, né dei comuni limitrofi, né risulta compatibile nella sua collocazione con gli standard di edificio a basso impatto energetico ed ambientale.

Partendo tuttavia dall’assunzione del ruolo primario della promozione della cultura per la società va invece preso atto della natura molecolare del territorio e dalla necessità di un'offerta culturale distribuita che ha bisogno di riqualificare le case della cultura già presenti e localizzate nei rispettivi ambiti, intervenendo con potenziamenti della rete di servizio di queste realtà attraverso l’informazione digitalizzata da una parte (ebook, archivi di rete…) e dall’altra attraverso nuovi ed innovativi meccanismi di prestiti inter-bibliotecari rapidi, anche tramite servizio di richiesta online, che possa soddisfare l’esigenza dell’utente nell’arco delle 24 ore.

L’informatizzazione della conoscenza, accanto alle potenzialità di accesso, presenta anche dei rischi legati alla natura aperta della rete internet e delle nuove tecnologie in costante sviluppo, che permeano inevitabilmente le nostre abitudini quotidiane. L’Amministrazione comunale, oltre a offrire la piattaforma di accesso a internet negli spazi pubblici, deve affiancare una responsabilità attiva per vigilanza di questi strumenti, sia a livello infrastrutturale che organizzando negli ambiti pubblici periodici incontri con agenti della polizia postale per tenere costantemente informati gli utenti dei rischi (navigazione web sicura, phishing, frodi telematiche etc…) e suggerire degli accorgimenti per la sicurezza dell’informazione.

E' poi necessario lo studio per la possibile riqualificazioni futura e nuova destinazione d’uso di edifici pubblici in stato di abbandono, come le ex scuole di Vigo e di Montagnaga, incentivando e promuovendo, laddove ce ne sia l’esigenza, la disponibilità di spazio per associazioni e appartamenti a canone moderato ai residenti in stato di necessità transitoria.

Altresì è necessario incrementare le potenzialità e l’efficienza dei servizi di pronto soccorso e dei vigili del fuoco, nel primo caso attraverso la sistemazione e l’adeguamento della piazzola di elisuperficie abilitandola all'atterraggio del volo notturno e, nel secondo caso, prendendo atto della risorsa strategica per la sicurezza di tutta la comunità, il poter contare su un corpo dei  VVF efficiente e preparato (si considerino tutti gli interventi da essi svolti ogni anno dal soccorso stradale, alla sicurezza, allo spegnimento di incendi). Attualmente esso trova una  collocazione in una struttura ormai inadeguata per le attuali esigenze (carenza di posto per mezzi ed attrezzature, spogliatoi, spazi di relazione), con la necessità di un progetto di riqualificazione e di ampliamento dell'attuale caserma.

Lo stato di particolare allerta nei confronti della microcriminalità in seguito anche a spiacevoli episodi di furti verificatisi in questi ultimi anni richiede investimenti mirati per la sicurezza. In particolare un'efficace azione potrebbe esser messa in atto attraverso l’installazione di un circuito chiuso di telecamere da posizionare all’ingresso e all’uscita dai paesi.

Istituire una commissione consiliare che valuti la compatibilità, rispetto all’interesse pubblico, di sdemanializzazione e alienazione a favore dei privati, secondo prezzi di mercato, di tutte le superfici residuali abbandonate che non trovano utilità pubblica, ma che sono di grande interesse per i cittadini, risulterebbe un'entrata finanziaria supplementare per il Comune ma soprattutto creerebbe un ambito urbano curato e pulito nell’interesse comune.

Istruzione, Giovani, Famiglia

La scuola rappresenta lo spazio dell’insegnamento e, dopo la famiglia,  svolge il suo servizio determinante di educazione dei giovani che forgiano le loro menti per prepararsi alle sfide della vita. Tuttavia in questo contesto, gli attori della scuola sono tre: oltre a studenti e insegnati anche i genitori sono coinvolti dal momento che hanno il diritto e il dovere di esercitare la loro priorità all’educazione dei figli, diritto innato e tuttavia ribadito anche dall’art.26 della “Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo”

            All’interno dell’ambiente scolastico la figura dei genitori deve dunque poter riprendersi la parte attiva che le compete, in particolare nella tutela dell’insegnamento che in taluni casi viene prevaricata da ideologie inaccettabili in nome dell’ipocrisia dialettica volta a sradicare tradizioni e costumi improntati dalle radici cristiane comunque riconosciute e praticate da sempre a prescindere dalla manifestazione del proprio credo. Per fare un esempio, posto che il rispetto della libertà va assicurato a tutte le persone comunitarie o extracomunitarie, come ricordano gli articoli 3 e 8 della Costituzione italiana, che godono dunque del diritto di confessione della propria religione, la presenza di persone extracomunitarie di altra religione nelle scuole non può tuttavia giustificare in nessun caso la rimozione dei simboli cristiani, patrimonio della tradizione comune, quali presepi, recite natalizie, presenza di crocifissi e altre attività didattiche ispirate alla tradizione cristiana. Spesso alla base di talune prese di posizioni degli insegnanti non vi sono fondate ragioni antropologiche di zelo per il rispetto della religione altrui, dal momento che non vi può essere rispetto altrui se non c’è il rispetto per se stessi. Quasi sempre si tratta di pretesti basati su violente forzature ideologiche di varia natura, ma tutte di stampo laicista, che nulla hanno a che fare con la sana laicità della scuola e che dunque violano la libertà dei cittadini appartenenti alla comunità, da una parte calpestandone il patrimonio culturale e tradizionale ma soprattutto andando a colpire negativamente le fasce più fragili e ricettive con il sistema educativo.

In tal senso da un lato è anche compito della Amministrazione comunale vigilare e difendere gli importanti valori secolari della nostra società facendo sì che vengano tutelati come patrimonio inattaccabile, e dall’altro esercitare la rappresentanza dei genitori in forza del proprio dovere e potere amministrativo. Sebbene nelle nostre scuole non si siano finora riscontrati casi gravi di ingerenza ideologica come negli esempi citati, è tuttavia necessario mantenere alto il livello di guardia difendendo la scuola da qualsiasi forma e a qualsiasi livello di ingerenza ideologica che minano, nel percorso educativo, i principi e i valori fondanti della nostra comunità.

Infine non è superfluo ricordare che dovere e compito di una buona Amministrazione responsabile sarà rivolgere costantemente un'attenzione particolare alla famiglia, cellula fondante della società, intraprendendo tutte le possibile strade e adempienze che i mezzi e le risorse del Comune consentono, promuovendone la sua valorizzazione e sostenendola, dove e come sarà possibile,  per permettere di affrontare con maggior serenità il periodo di difficoltà legate anche alla attuale crisi.

Uguale attenzione dovrà essere rivolta ai giovani ed in particolare coloro che sono in cerca di lavoro. Le iniziative ed i progetti di promozione del territorio dovranno essere sviluppati tenendo conto della possibilità di offrire benefit occupazionali soprattutto a questa categoria.

Ad esempio nell’ambito della stagioni turistiche, nei prossimi anni con un pianificazione a medio-lungo termine, dovranno esser valutate possibili strategie per la promozione di apertura di piccoli esercizi commerciali che promuovano specificità del territorio, opportunamente individuate nel piano di progettuale di sviluppo del nostro altopiano, con incentivi di sgravio fiscale degli immobili identificati.

Infine anziani e disabili, per ultimi ma non ultimi, sono la categorie più debole, ma rappresentano allo stesso tempo una risorsa sociale e culturale importante della comunità che va tutelata, costituendo essi la storia da cui proveniamo. La qualità della vita di queste persone deve essere oggetto di particolare attenzione, valorizzando i centri di servizio già operativi come la cooperativa c.a.s.a., servizi di mobilità, l’incoraggiamento del volontariato, l’assistenza e l’intrattenimento.

Parco acquatico

La realizzazione dell’importate centro acquatico avrebbe potuto costituire una risorsa d’avanguardia del territorio pinetano dal momento che essa avrebbe rappresentato un'attrattiva turistica unica per tutto il Trentino sud-orientale. L’esperienza altoatesina, che vanta sul suo territorio una diffusione di tali tipi di offerta usufruita anche da una grande fetta di cittadini trentini (si pensi a Merano, Bressanone, Brunico, S.Candido…) dimostra la lungimiranza della Provincia autonoma di Trento, che aveva a suo tempo promosso e concordato il finanziamento in una larga parte dell’opera. Purtroppo l’insipienza, la mala gestione e la miopia dell’attuale Amministrazione è riuscita a trasformare una prospettiva di prosperità turistica in un contenzioso legale irresponsabile ed inaccettabile, che rischia però di avere gravi conseguenze sulle finanze del Comune, inibendo da una parte attività di pubblico interesse all’interno del bilancio e dall’altra rischia di andare ingiustamente a pesare sul portafoglio dei cittadini.

              In questa fase si tratta di valutare lo stato dell’arte e la situazione finanziaria attuale. C’è margine per instaurare una trattativa per rilanciare il progetto attraverso un accordo con la Provincia trasformandolo in una risorsa?
              In caso affermativo sarebbe opportuno procedere ad una revisione che sappia far buon uso nell’intelletto, con un attento studio e rivisitazione intelligente del progetto allo stato attuale, come la creazione di un polo di attrazione innovativo che sappia valorizzare maggiormente una domanda di mercato ad oggi non presente sulla nostra Provincia (es: parco acquatico, si prenda spunto dal modello di Pescantina(VR)-  Acquardens e dei scivoli del parco acquatico di Erding - Germania).

Sport

La specificità del territorio pinetano deve poter attuarsi anche attraverso la possibilità di concessione a privati di aree marginali da recuperare, per la realizzazione di attrattive originali e non coperte da una offerta soddisfacene, come un campo da golf (che indirettamente vanno a qualificare il verde di un territorio), con l' onere da parte loro dei costi di ripristino e gestione.

L’Amministrazione dovrà occuparsi della ricerca di Fondi Coni, Europei od altro per la possibile copertura, anche mobile, della pista di velocità del ghiaccio, senza gravare sul bilancio comunale, e della riqualificazione del centro sportivo Millepini.

Offerta culturale formativa e informativa

Promuovere la formazione culturale su tematiche sensibili di interesse pubblico sul territorio locale, regionale e nazionale con particolare riferimento ai giovani.

Essi sono il futuro. Bisogna creare interesse e opportunità attraverso il dialogo e l' incentivazione del loro operare, creando eventi e occasioni di incontro su tematiche di loro interesse: problema occupazionale, opportunità,  tempo libero, mondo relazionale., sanità, economia, impresa, settore energia, opportunità di fondi europei...

La cittadinanza deve poter essere informata in merito a tematiche sensibili, in occasione di referendum popolari, decisioni provinciali su opere infrastrutturali di impatto ambientale invasivo (es: costruzione di elettrodotti, strade o altre infrastrutture fortemente impattanti sul paesaggio).

Per offrire opportunità, a chi ha il coraggio e la volontà di intraprendere, si intende creare, in strutture che si renderanno disponibili, degli spazi di co-working con uffici, computer e strutture da usare temporaneamente per le loro iniziative senza necessità di onerosi investimenti nella fase di start-up iniziale. Oltre alla possibilità di avere così strutture in affitto a prezzi contenuti, ciò permetterà il confronto continuo con altre realtà.

Promozione della residenzialità, a beneficio della qualità della vita e del risparmio energetico di combustibili fossili, grazie alla minor mobilità richiesta dal telelavoro, il cui sviluppo sarà da favorire nel nostro territorio con l' installazione delle fibre ottiche. Interventi mirati e funzionali a sostegno del volontariato, vero merito diffuso, molto spesso senza riconoscimento.

Vanno poi incoraggiati e promossi corsi di aggiornamento per gli operatori turistici dell’altipiano. Il museo di valle (ex albergo Corona) deve trovare una sua identità ed il proprio inquadramento all’interno del pacchetto di offerta turistica dell’altipiano.

Sfruttamento delle energie rinnovabili (idroelettrico e geotermia)

Promozione dello sfruttamento delle energie rinnovabili sostenibili per la nuova edificazione e per il recupero di quella esistente. Ciò potrà essere ottenuto mediante benefici urbanistici graduali che potranno arrivare, in caso di edificio energeticamente autosufficiente, sino alla riduzione totale degli oneri di urbanizzazione o alla concessione , come già fatto nel Comune di Peio, di maggiori volumetrie realizzabili.

Nello specifico, oltre all’energia solare e alla bioenergia ottenibile dal cippato e da altri residui vegetali, data la natura porfirica del sottosuolo, potrà essere sfruttata l’energia geotermica a bassa entalpia per il riscaldamento degli edifici. Inoltre potrà essere prodotta energia elettrica sfruttando l’idea di un' antica realizzazione dei pinetani, che sin dalla prima metà del secolo scorso erano, con la società locale SEP. elettricamente autosufficienti: lo sfruttamento del salto idraulico di oltre 150 m delle acque del torrente Sila da San Mauro a Valle.

Lo stesso dicasi per la proposta di una nuova minicentrale idroelettrica sfruttando l’acqua di Fregasoga. Questi mini-impianti rappresentano una risorsa idrica ed economica notevole che deve essere sapientemente impiegata. Tali impianti  hanno inoltre il vantaggio di poter essere gestiti all’interno di un progetto a ridotto impatto ambientale, ed anzi con la capacità di armonizzarsi l’aspetto paesaggistico attraverso architetture di rifinitura in legno.

 

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